Giudice di Pace di Roma, Sentenza 11.1.2024, n. 10408
contratti bancari | conto corrente | frode informatica | rimborso della somma frodata | risarcimento dei danni non patrimoniali
Contesto
Con la sentenza del Giudice di Pace di Roma del 21.10.2024 è stato esaminato il caso di frode informatica eseguita attraverso una telefonata ricevuta sul cellulare della vittima e l’uso dell’applicazione di Poste Italiane che è stata scaricata su richiesta del truffatore.
Dettagli della sentenza
Nel procedimento in oggetto gli avvocati Mirko e Katia Ventura hanno messo in evidenza la responsabilità di PostePay S.p.A. nella condotta fraudolente per non avere adottato le opportune cautele e le necessarie misure atte a prevenire la frode ed hanno ritenuto doveroso focalizzare l’attenzione sul danno non patrimoniale subito dall’attore nel corso della frode.
Motivazioni
Il Giudice, facendo richiamo alla decisione dell’ABF del 5.5.2021, nonché alle sentenze Cass. n. 16417/2022 e Cass. n. 3780/2024, ha accertato la mancata adozione da parte di PostePay S.p.A. di misure di sicurezza per evitare la frode informatica anche perché la convenuta non è riuscita a ricondurre le operazioni non autorizzate alla volontà del cliente.
Il Giudice ha condannato PostePay S.p.A. al risarcimento del danno non patrimoniale, in favore dall’attore in quanto “l’attore è stato costretto a recarsi presso i Carabinieri per la denuncia e a richiedere invano alla convenuta Postepay S.p.a. la restituzione della somma di (…), a rivolgersi ad un legale per poi procedere giudizialmente per la tutela delle proprie ragioni”.
Conclusione della sentenza
Il Giudice ha accolto la domanda attorea ed ha condannato PostePay S.p.A. alla restituzione della somma frodata, oltre agli interessi legali, al pagamento dei danni non patrimoniali e delle spese del giudizio.