Stalking Bancario
La parola stalking è spesso associata a una persona regolarmente perseguita (pedinamento, molestie, telefonate assillanti e frequenti). Lo stalking può prevedere ed essere sanzionato con il carcere, fino a 5 anni. Il reato di stalking però, ha una associazione ben più ampia, che va al di là di semplici questioni “amorose”: può infatti essere associato anche quando, ad esempio, una persona chiede insistentemente ciò che magari gli spetta di diritto, come ad esempio un credito.
Avete letto bene: se da una parte c’è un creditore particolarmente insistente e border line nelle sue azioni volte al recupero del credito, può incorrere nel reato di stalking. Parliamoci chiaro, recuperare un credito è un diritto, ma quando le azioni vanno oltre il lecito, si rischia di passare nella parte del torto. In poche parole, quando il sollecito va oltre le normali regole previste dalla legge, si commette reato.
Per questo motivo da un pò di tempo a questa parte si sente parlare di stalking bancario. Lo stalking bancario è quando le banche o gli istituti di credito attuano un vero e proprio continuo sollecito nei confronti dei clienti debitori, cercando così di recuperare il proprio prestito in modo non lecito.
Che cos’è lo stalking bancario
Lo stalking Bancario, come accennato in precedenza, è un’azione di tentativo di recupero credito che va oltre il lecito consentito dalla legge. Qualsiasi comportamento di persecuzione è catalogato come stalking.
Di conseguenza le banche, le società finanziarie e gli istituto di credito che compiono azioni “sopra le righe” nei confronti dei debitori rischiano di cadere nel non lecito, commettendo reato.
Attenzione però, non vi è un vero e proprio reato identificato come Stalking Bancario. O meglio, non c’è una legge ad hoc. Il tutto è classificato nel più generale reato di stalking, come un qualsiasi atto persecutorio.
Perché il creditore integri questo illecito, è necessario dunque che egli ponga in essere condotte reiterate (secondo la Corte di Cassazione, ne bastano anche solo due) che costringano la vittima a peggiorare il proprio stile di vita o che gli causino un grave stato di ansia (possibilmente certificato).
Nello specifico quando si causa al debitore:
- uno stato di ansia o di paura grave;
- un timore per la propria incolumità o di un persona della famiglia
- una modifica del proprio stile di vita e delle proprie abitudini
Quando una azione può essere definita stalking.
Il recupero crediti diventa non lecito e quindi persecuzione quando si attuano pratiche scorrette e non lecite, come ad esempio:
- frequenti chiamate e a ogni ora al debitore e/o invio ripetuto di e-mail per intimare il pagamento minacciando azioni
- visite domiciliari continue, pedinamenti e pressioni al debitore utilizzando scuse ad esempio per entrare in casa
- affissione di avvisi di mora o solleciti di pagamento sulla porta di casa o online che vanno a intaccare la reputazione del debitore
- utilizzo di simboli grafici simili a quelli del Tribunale o dell’Agenzia delle Entrate per creare ansia e preoccupazione nel debitore
- comunicare informazioni relative ai mancati pagamenti a soggetti diversi dal debitore, come colleghi, vicini di casa, familiari, ecc.